Il FinTech è estremamente popolare sia tra i professionisti che tra gli investitori retail. Dal lancio della strategia Global FinTech Equities di Robeco, avvenuto il 17 novembre 2017, i clienti ci hanno affidato asset per oltre 250 milioni di EUR (290 milioni di USD). Con Patrick Lemmens, gestori del portafoglio della strategia, abbiamo parlato del fascino e dei rischi di questa industria nascente.
“Il FinTech è un trend di crescita robusto, che ci accompagnerà per molti anni. La digitalizzazione dell’industria finanziaria offre numerose opportunità di investimento. Al tempo stesso, gli investitori hanno a disposizione solo poca offerta di qualità. Il potenziale di performance del FinTech è quindi estremamente interessante. Dalla sua implementazione, il rendimento netto della nostra strategia è stato del 16,3%, rispetto al 4,4% dell’indice MSCI All Country World1 .”
“Infatti. Per questo è fondamentale essere critici e selettivi. Evitiamo i titoli hype e quelli legati a un’innovazione ancora in fase iniziale (come la blockchain), puntando su aziende che forniscono gli strumenti per procedere a investimenti alternativi. Siamo anche cauti nei confronti di aziende FinTech che forniscono prestiti online e consulenza automatizzata e che non stanno realizzando profitti. Le società indipendenti fanno molta fatica a raggiungere dimensioni adeguate visto che, per loro, acquisire nuovi clienti è estremamente costoso.”
“Applichiamo un processo di investimento che si articola in tre fasi:
“A essere sinceri, è molto difficile rispondere sinteticamente a questa domanda. In ogni caso, riteniamo che:
La nuova Direttiva europea sui pagamenti (PSD2), entrata in vigore il 1o gennaio 2018, potrebbe offrire un importante stimolo al FinTech, con i clienti che possono autorizzare le banche a fornire i propri dati a terzi (compresi altri istituti di credito) in cambio di prodotti o servizi aggiuntivi. Tutte le banche otterranno più informazioni sulla propria clientela, accelerando così il passaggio alle piattaforme finanziarie.”
“Prevediamo un 2018 di prevalente crescita per i tassi di interesse. Il FinTech offre una copertura efficace nel senso che, se i tassi di interesse aumentano e la volatilità si riaffaccia sui mercati azionari, i nostri investimenti in borsa o in market maker degli ETF beneficeranno, per esempio, di maggiori volumi di negoziazione e di margini superiori.
Se banche e assicurazioni traggono vantaggio dall'aumento dei tassi di interesse e, in alcuni paesi, dal controllo meno stringente da parte delle autorità, avranno più spazio per investire in soluzioni tecnologiche core di cui hanno estremo bisogno. E questo andrà a beneficio degli Enablers delle tecnologie finanziarie in cui investiamo.”
“Investiamo esclusivamente in società quotate ma teniamo d’occhio tutte le IPO che coinvolgono nuove società FinTech. Per poter rientrare nel nostro universo di investimento, le società devono soddisfare alcuni requisiti, per esempio, in termini di capitalizzazione di mercato e di liquidità post-quotazione. Verifichiamo inoltre che almeno il 25% dei profitti o ricavi delle società giunga dal FinTech o dalla digitalizzazione del settore finanziario, ne analizziamo il modello di business, il mercato in cui operano, le opportunità di crescita nel lungo termine e l’esecuzione da parte del management. Investiamo soltanto in società redditizie nell’immediato o chiaramente destinate ad esserlo nei sei/otto trimestri successivi. Infine, il prezzo delle IPO deve essere adeguato. Il nostro approccio a tutti gli investimenti si basa sul GARP (Growth At a Reasonable Price cioè crescita a un prezzo ragionevole), anche in caso di IPO.
Sebbene, al momento, siano ancora soprattutto le società di venture capital e private equity a investire nel FinTech, il settore è decisamente investibile in prospettiva di quotazione, con una capitalizzazione di mercato media pari a oltre 10 miliardi di USD. Uno dei vantaggi delle società FinTech quotate in borsa è la loro maggiore liquidità, mentre il venture capital tende a prevedere un periodo di lock-up pari ad almeno sette anni. Inoltre, le società FinTech quotate sono meno rischiose. Molte start-up non ce la fanno, ma quelle che riescono ad arrivare in borsa hanno una redditività ragionevolmente provata. Un rischio inferiore non deve necessariamente andare a scapito del rendimento. Alcune azioni quotate hanno moltiplicato il proprio valore. Per i prossimi anni prevediamo numerose IPO nel FinTech, soprattutto nel software e in Asia. “
1Fonte: Robeco. Dati in EUR, al netto delle commissioni, rispettivamente azioni F e D, sulla base dei prezzi operativi. Il valore degli investimenti può subire delle fluttuazioni. I risultati ottenuti in passato non sono una garanzia per il futuro. *MSCI All Country World. Lancio: 17 novembre 2017.
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