Investimento climatico

Urgenza

Il cambiamento climatico è la più grande sfida che l’umanità si trovi ad affrontare. Il pianeta è vulnerabile a condizioni meteorologiche sempre più estreme e a una perdita catastrofica di biodiversità, poiché siamo in ritardo nel limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C entro la fine di questo secolo. Le conseguenze a livello umano ed economico sono incalcolabili. Non possiamo lasciare alle generazioni future il compito di salvare il pianeta: dobbiamo agire adesso.

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Il77%

degli investitori globali crede che il cambiamento climatico diventerà un tema chiave per i propri portafogli entro il 2025-2026

Il cambiamento climatico è diventato sempre più importante per le politiche di investimento degli investitori e questa tendenza è destinata a proseguire. Nel nostro 2024 Global Climate Survey, il 77% degli investitori intervistati ha detto che il tema costituirà verosimilmente un aspetto centrale o significativo della propria politica di investimento negli anni fino al 2026, in aumento dal 62% che ha già assunto un impegno in tal senso.

L’indagine rivela che la percentuale di investitori dell’Asia-Pacifico per i quali il cambiamento climatico sarà prioritario nel 2024 (79%) ha superato quella degli omologhi europei. L’Europa dovrebbe riprendersi il testimone tra due anni, quando l’89% degli investitori prevede che il cambiamento climatico sarà al centro della propria strategia di investimento.

A livello globale, le cifre medie hanno subito una lieve diminuzione a causa della perdita di interesse in Nord America seguita a una reazione negativa agli investimenti ESG che ha preso vita nel contesto della crisi energetica del 2022-2023, quando è aumentato l’uso dei combustibili fossili. L’entusiasmo nella regione è tuttavia destinato ad aumentare nuovamente nei prossimi due anni, contagiando più della metà degli investitori nordamericani.

Il cambiamento climatico è un fattore sempre più centrale per le politiche di investimento

Il cambiamento climatico è un fattore sempre più centrale per le politiche di investimento
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Il futuro dell’umanità, anzi della vita sulla Terra, dipende ora da noi

Il cambiamento climatico è un argomento sempre più concreto, in particolare per chi lo vive in prima persona. Solo negli ultimi anni abbiamo assistito a incendi incontrollabili in Australia, gravi uragani negli Stati Uniti e inondazioni in tutto il mondo. Secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), più di tre miliardi di persone vivono in aree “altamente vulnerabili” alle crisi climatiche e metà della popolazione mondiale soffre di una grave scarsità d’acqua per almeno una parte dell’anno. Queste tendenze sono destinate a proseguire, creando rifugiati e provocando migrazioni di massa nelle regioni costiere e nell’area del Pacifico meridionale.

La questione è stata oggetto di alcune citazioni memorabili da parte di chi ha dedicato la propria vita o parte di essa a combattere il cambiamento climatico.

Sir David Attenborough

Sir David Attenborough

 Barack Obama

Barack Obama

Emmanuel Macron

Emmanuel Macron

António Guterres

António Guterres

Karin van Baardwijk

Karin van Baardwijk

L'investimento climatico è molto più del prossimo megatrend

Lucian Peppelenbos (Climate Strategist) e Carola van Lamoen (Head of Sustainable Investing) esaminano il cambiamento climatico e gli investimenti climatici da tutti i punti di vista. Ascolta il trailer o il podcast completo di 25 minuti.

Il grafico che dice tutto

Questo grafico, elaborato dal World Resources Institute utilizzando dati del rapporto dell’IPCC del 2023, è un invito alla riflessione. Il riscaldamento globale provoca ogni giorno il superamento di nuovi record, e la situazione non potrà che peggiorare finché le emissioni continueranno ad aumentare.

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Fonte: WRI

Questi due grafici mostrano l’entità dei danni provocati negli ultimi due secoli. Sebbene l’era industriale sia iniziata di fatto con la scoperta della forza motrice del vapore intorno al 1780, i primi dati affidabili – oggi utilizzati per l’analisi – risalgono al 1850.

Il primo grafico mostra come le temperature di superficie a livello globale siano aumentate di almeno 1,1 °C rispetto ai livelli preindustriali, dando vita al periodo plurisecolare più caldo in oltre 100.000 anni.

Secondo la ricerca della NASA il riscaldamento globale è ancora più pronunciato, con un aumento delle temperature di 1,17 °C nel 2023 rispetto alla media a lungo termine per il periodo dell’anno corrispondente e un incremento complessivo di 1,36 °C rispetto all’era industriale.

Il secondo grafico mostra come la concentrazione dei gas serra abbia oggi raggiunto i livelli più alti dalla preistoria. Dal momento che le emissioni continuano ad aumentare, si prevede che queste concentrazioni faranno altrettanto.

Siamo in ritardo nel contenere il riscaldamento globale, anche se disponiamo degli strumenti e delle conoscenze necessarie

Siamo in ritardo nell’affrontare il riscaldamento globale, nonostante i maggiori sforzi per contrastarlo con l’attuazione di piani per l’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050. È questo il messaggio chiave del rapporto 2023 dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite.

“Le attività umane, principalmente attraverso le emissioni di gas serra, hanno inequivocabilmente causato il riscaldamento globale, con una temperatura superficiale globale che ha raggiunto il valore di 1,1°C al di sopra del livello del periodo 1850-1900 nell’intervallo 2011-2020”, afferma il report.

“Le emissioni globali di gas serra hanno continuato ad aumentare, con contributi storici e attuali disuguali derivanti dall’uso non sostenibile dell’energia, dall’uso del suolo e dai cambiamenti nell’uso del suolo, dagli stili di vita e dai modelli di consumo e produzione nelle varie regioni, tra paesi diversi e all’interno dei paesi stessi e tra gli individui.”

“Le emissioni globali di gas serra nel 2030 derivanti dai contributi determinati a livello nazionale (nationally determined contributions – NDC) annunciati entro ottobre 2021 rendono probabile che il riscaldamento supererà il limite di 1,5 °C durante il XXI secolo e renderanno più difficile limitare il riscaldamento al di sotto dei 2 °C.”

Siamo in ritardo nel contenere il riscaldamento globale, anche se disponiamo degli strumenti e delle conoscenze necessarie

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