08-01-2024 · Visione

Individuare nuove opportunità nella transizione sostenibile dei mercati emergenti

I mercati emergenti sono in prima linea nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e offrono opportunità straordinarie a chi sa dove cercarle.

    Relatori

  • Thu Ha Chow - Head of Fixed Income Asia, Portfolio Manager

    Thu Ha Chow

    Head of Fixed Income Asia, Portfolio Manager

  • Ghislaine Nadaud - Senior Sustainable Investing Specialist

    Ghislaine Nadaud

    Senior Sustainable Investing Specialist

  • Frank Reynaerts - Senior Credit Analyst

    Frank Reynaerts

    Senior Credit Analyst

Per affrontare il riscaldamento globale servono investimenti considerevoli, visto che la sola Asia ha bisogno di quasi la metà dei 125 mila miliardi di dollari necessari per soddisfare gli obiettivi di temperatura fissati dall’Accordo di Parigi e azzerare le emissioni nette entro il 2050.

Tuttavia, il finanziamento della decarbonizzazione si è concentrato tendenzialmente sulle economie dei mercati sviluppati, anziché sui mercati emergenti dove è più necessario. Secondo le ultime ricerche di Robeco, affinché gli investitori possano non solo giocare un ruolo nel raggiungimento di zero emissioni, ma anche trovare le migliori opportunità nella transizione, è essenziale un cambiamento di mentalità.

“Questo decennio rappresenta uno snodo cruciale per il cambiamento climatico. Il campo di battaglia si trova nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo”, afferma Thu Ha Chow, Head of Fixed Income per l’Asia e coautrice di una speciale relazione sul tema, ‘Finding alpha in emerging markets’ sustainable transition’ (Trovare alfa nella transizione sostenibile dei mercati emergenti).

Focus sull’impatto

“Negli ultimi dieci anni queste economie emergenti hanno generato il 93% dell’aumento delle emissioni di carbonio. Nei prossimi dieci, rappresenteranno il 98% della crescita demografica a livello globale. Ciò ne fa una componente fondamentale della transizione globale, nella quale è necessario e possibile realizzare il massimo impatto se si vogliono raggiungere gli obiettivi globali di azzeramento delle emissioni nette.”

Anche se i mercati emergenti sono stati in gran parte ignorati, o addirittura esclusi, dagli investitori mainstream nel perseguimento dello zero netto, le condizioni finanziarie continuano a giocare a loro favore. “Si stima che la riduzione delle emissioni in queste economie costi la metà che in quelle avanzate, grazie alla relativa facilità con cui è possibile acquistare tecnologie pulite”, sostiene Chow.

“In uno studio su dieci economie in via di sviluppo, Standard Chartered ha rilevato che ogni dollaro speso per l’adattamento in questi paesi nel corso dell’attuale decennio si tradurrebbe in 12 dollari di benefici economici. Questo risultato depone a favore di una maggiore allocazione delle risorse nei mercati emergenti, dove gli investimenti nella decarbonizzazione presentano migliori rapporti costi/benefici.” 1

Dati insufficienti e terminologia

Un problema è costituito dalla mancanza di dati affidabili; una ricerca di Mobilising Institutional Capital Through Listed Product Structures (Mobilist) dimostra che lo screening ESG tradizionale ha di fatto distolto fondi dalle economie emergenti a causa della carenza di informazioni vitali.

“Un’altra importante questione è l’assenza di una chiara definizione di ‘transizione’, che vada oltre la rigorosa adesione ad attività ‘ecologiche’ in un contesto di timori per il greenwashing”, aggiunge Chow. “Le economie emergenti (esclusa la Cina) rappresentano attualmente oltre due terzi della popolazione mondiale, ma solo un terzo degli investimenti energetici globali e appena il 20% di quelli nell’energia pulita. Inoltre, solo il 3,6% circa dei fondi pensione globali è investito in queste economie.”

Questa mancanza di definizioni viene affrontata dagli organismi di regolamentazione regionali, come la Monetary Authority of Singapore, che ha introdotto la Singapore-Asia Taxonomy. Questa tassonomia è la prima al mondo a includere una categoria di “transizione” che tiene conto delle esigenze dell’Asia nel suo tentativo di affermarsi come hub di finanziamento della transizione per la regione, insieme a Hong Kong e al Giappone.

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Investimenti medi annui (migliaia di miliardi di dollari) necessari per la decarbonizzazione in diverse regioni, 2021-2050. Fonte: GFANZ. 3

Due modi per trovare opportunità

Cosa possono fare gli investitori per risolvere il problema? Possono agire su due fronti: utilizzare questi dati imperfetti per sfidare i mercati al loro stesso gioco, anziché tenersene alla larga, e dotarsi degli strumenti giusti per identificare le migliori opportunità a livello aziendale, afferma Chow.

“Le informazioni imperfette e le distorsioni del mercato possono offrire interessanti opportunità di alfa agli investitori che trovano il modo di colmare le lacune presenti sul mercato”, dice. “Gli investitori orientati alla ricerca mirano a comprendere la realtà al di là dei numeri, andando oltre i fatti noti per scoprire ciò che il mercato potrebbe aver trascurato. Ciò si applica tanto alle valutazioni della sostenibilità e della transizione quanto all’analisi finanziaria.”

“Nei settori dalle emissioni elevate, la capacità di attuare un processo di transizione è un aspetto fondamentale di una tesi d’investimento, e la conclusione non dovrebbe essere quella di evitare tali settori, bensì di investire nelle società leader e nei fornitori di soluzioni. Per far questo è necessario elaborare quadri analitici che permettano di individuare candidati credibili.”

Usare i quadri di riferimento giusti

Di conseguenza, è necessario utilizzare i quadri di riferimento giusti. Robeco ha elaborato una serie di strumenti che offrono una visione a 360 gradi del potenziale panorama degli investimenti nei mercati emergenti attraverso la lente degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, utilizzando il nostro SDG Framework proprietario sia per le aziende che per i paesi. Secondo questo approccio, i settori più dipendenti dai combustibili fossili possono essere visti come realtà in attesa di una soluzione, anziché come un problema pressante.

“Ad esempio, nei mercati emergenti attività vitali come la generazione di energia elettrica sono spesso legate a impianti ad alta intensità di carbonio”, afferma Chow. “In questi casi si dovrebbero privilegiare le imprese che hanno piani di transizione credibili, in quanto saranno i principali beneficiari della decarbonizzazione. Ciò richiede strumenti come i nostri percorsi di decarbonizzazione settoriale (SDP) su base geografica e il nostro sistema a semaforo per la valutazione della credibilità.”

“Nel frattempo, la più ampia strategia di stewardship e di engagement attivo di Robeco ci permette di monitorare attentamente le questioni di sostenibilità rilevanti che vanno oltre la semplice decarbonizzazione. Ciò può migliorare la trasparenza che è talvolta carente nei mercati emergenti, risolvere il problema dell’inazione causato dai timori di greenwashing e incanalare meglio gli investimenti nelle aree dove è possibile ottenere il massimo impatto.”

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