11-03-2022 · Visione

Perseguire gli SDG nei mercati emergenti

Il termine ultimo del 2030 fissato per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite si sta avvicinando velocemente, ma i progressi fatti finora sono stati troppo lenti, soprattutto nei mercati emergenti. Robeco ha per questo motivo pubblicato un documento che illustra come è possibile aiutare i mercati emergenti a raggiungere gli SDG investendo nelle imprese le cui attività hanno un impatto positivo su tali obiettivi.

    Relatori

  • Daniela da Costa - Portfolio Manager

    Daniela da Costa

    Portfolio Manager

  • Jan Anton van Zanten - SDG Strategist

    Jan Anton van Zanten

    SDG Strategist

  • Jan de Bruijn - Client Portfolio Manager

    Jan de Bruijn

    Client Portfolio Manager

La sfida con cui si confrontano i mercati emergenti

Nel 2015 tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno adottato i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, un insieme di obiettivi globali finalizzati ad offrire un “modello per realizzare un futuro migliore e più sostenibile per tutti”. Gli SDG mirano a promuovere una crescita economica sostenibile, a favorire l’inclusione sociale e a salvaguardare l’ambiente naturale.

Nell’insieme, tuttavia, il progresso è stato troppo lento, ed è evidente che i mercati emergenti sono in media più lontani dal raggiungere gli SDG dei loro omologhi sviluppati. Affinché si possano realizzare gli SDG entro il termine ultimo del 2030, bisogna accelerare i progressi ovunque nel mondo, ma specialmente nelle economie emergenti.

L’inclusione nei mercati finanziari è essenziale per raggiungere gli SDG

Purtroppo i mercati emergenti devono affrontare una serie di ostacoli sulla via verso il conseguimento degli SDG. Uno dei maggiori è quello di accedere a un volume sufficiente di fondi per finanziare le attività che aiutano i paesi a realizzare gli SDG; a questo si aggiungere l’urgente necessità di ridurre i finanziamenti delle attività che sono in conflitto con gli SDG stessi.

La sfida per gli investitori sostenibili consiste nel trovare il modo di fornire maggiori finanziamenti ai paesi che sono molto lontani dal raggiungere questi obiettivi, assicurandosi al contempo che tali finanziamenti vengano destinati ad attività che sostengono gli SDG anziché entrare in conflitto con essi. Ciò richiede una profonda comprensione degli impatti che le attività aziendali possono avere sul raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.

Identificare gli impatti delle imprese sul progresso verso gli SDG

Investire nelle imprese che contribuiscono agli SDG e operano nei mercati emergenti è una soluzione per aiutare questi paesi a conseguire gli obiettivi in questione, ma per far questo è necessario essere in grado di individuare quali imprese provocano un impatto più marcato.

A tale scopo, Robeco ha sviluppato un SDG Framework basato su un processo in tre fasi per definire in che misura un’azienda fornisce un contributo positivo o negativo ai suddetti obiettivi.

Nell’ambito di questo processo, esaminiamo i prodotti e i servizi di ogni impresa, la sua condotta aziendale e il suo coinvolgimento in eventuali controversie per calcolare un punteggio su una scala di sette punti per ogni SDG e per ciascuna impresa. A partire da qui, assegniamo a ogni azienda un punteggio SDG complessivo. È sufficiente che un’impresa abbia ricevuto un solo punteggio negativo su un singolo SDG per ottenere un punteggio SDG complessivo negativo, indipendentemente dal fatto che abbia un impatto positivo sugli altri obiettivi.

Il nostro SDG Framework ci aiuta a integrare la considerazione degli SDG nelle nostre strategie di investimento. Una volta calcolato un punteggio SDG complessivo per gli emittenti presenti nell’universo di investimento, possiamo includere le migliori imprese nel nostro processo di investimento, evitando di investire nelle aziende che generano un impatto negativo.

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Investimenti allineati agli SDG nei mercati emergenti

Utilizzando il nostro SDG Framework abbiamo analizzato l’impatto sul progresso verso gli SDG da parte di tutte le imprese incluse nell’indice MSCI Emerging Markets. Abbiamo scoperto che il 26% di esse ha un impatto negativo sul progresso verso gli SDG, che il 22% non dà un contributo significativo e che il 52% circa favorisce il conseguimento degli obiettivi.

Il grafico in basso mostra le percentuali delle imprese nell’indice MSCI Emerging Markets che danno contributi positivi (blu) e negativi (viola) ai singoli SDG. Ad esempio, il 35% delle aziende nel benchmark contribuisce positivamente all’SDG 9 – Imprese, innovazione e infrastrutture. Per contro, il 12% delle aziende ha un impatto negativo di rilievo sull’SDG 13 – Lotta contro il cambiamento climatico, mentre il 2% fornisce un contributo positivo a questo obiettivo.

In aggiunta, alcuni SDG non sono particolarmente rilevanti ai fini di investimento: nessuna impresa sostiene (o pregiudica sensibilmente) l’SDG 10, che mira a ridurre a livello macroeconomico le disuguaglianze socioeconomiche su cui le aziende hanno poca influenza diretta.

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Fonte: Robeco