24-03-2022 · SI Dilemmas

SI Dilemma: la collaborazione è essenziale per fare progressi, ma non è sempre facile

Per risolvere le principali sfide di sostenibilità nel mondo, dal contrasto del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità alla promozione del benessere e dell’inclusione, è necessaria la collaborazione. Questi problemi sono così complessi che nessuno – né i governi, né le ONG, né le grandi imprese – può risolverli da solo. È per questo motivo che noi di Robeco non agiamo in modo isolato. Perché dunque reputiamo le partnership così importanti, con chi collaboriamo e su cosa lavoriamo?

Ci sono due motivi fondamentali per cui la collaborazione è importante per noi. In primo luogo, quando si lavora insieme, si può inviare un messaggio forte alle aziende. Il dialogo condotto in veste di singolo investitore può essere d’impatto, ma quando si parla a nome di 10, 20 o più investitori con asset correlati, la conversazione diventa ancora più efficace.

In secondo luogo, ci sono tante aree di sostenibilità che meritano attenzione. Investiamo in migliaia di aziende e non possiamo intraprendere attività di engagement con tutte, pur disponendo di un team di 17 specialisti dell’azionariato attivo. Dobbiamo quindi stabilire le nostre priorità. Collaborando con altri, possiamo lavorare su più argomenti. Da una prospettiva globale, inoltre, la collaborazione è molto vantaggiosa: le partnership ci aiutano ad ampliare la nostra copertura. Quindi, tutto sommato, la collaborazione ci permette di avere più voce in capitolo.

Con chi collaboriamo? Riteniamo che un’azione efficace sulle questioni di sostenibilità richieda una serie di partnership con un gruppo diversificato di stakeholder. Per questo motivo, abbiamo instaurato diversi tipi di collaborazioni con altri investitori professionali, ma attribuiamo una crescente importanza anche al lavoro congiunto con ONG ed esponenti del mondo accademico.

Collaborazione sul cambiamento climatico

La nostra collaborazione attravero Climate Action 100+ è un buon esempio di come funziona questo approccio nella pratica. Grazie a questa partnership, svolgiamo attività di engagement con i maggiori produttori mondiali di emissioni di carbonio per ridurre il loro impatto negativo sul cambiamento climatico. Un solo investitore potrebbe non fare la differenza, ma un gruppo di 617 investitori con un masse in gestione complessive per 65.000 miliardi di dollari non può essere ignorato.

Esistono molte altre partnership di questo tipo che esercitano un’influenza concreta. Ad esempio, collaboriamo sul tema dei salari di sussistenza attraverso la piattaforma Living Wage Financials e sulla governance tramite l’Asian Corporate Governance Association, ma anche attraverso iniziative di governance locali come AMEC in Brasile ed Eumedion. Alcune delle nostre collaborazioni si sono dimostrate estremamente efficaci: la forza dei numeri può accelerare la transizione verso un futuro più sostenibile.

Ci adoperiamo per massimizzare l’efficienza delle partnership in cui siamo coinvolti, ma gli svantaggi non mancano. Unire le forze può essere talvolta anche un peso. Non tutti gli investitori sono coinvolti come vorremmo. A volte ci sono i classici problemi di “free rider”, che sorgono quando non tutti fanno la loro parte. Un altro aspetto fondamentale per una collaborazione di successo è la chiarezza sulla direzione di marcia. Se gli investitori non sono d’accordo sulla linea d’azione da adottare nei confronti di un’azienda, è probabile che una partnership si impantani in un posizionamento vago che non porta da nessuna parte.

Giocare un ruolo attivo

Ogni volta che aderiamo a una partnership, quindi, valutiamo il probabile contributo che possiamo dare e i risultati che vogliamo ottenere. Nei miei 15 anni di lavoro nel campo dell’azionariato attivo ho visto tutte le diverse sfumature della collaborazione. Alcune di queste esperienze sono state un vero successo, altre sono sfociate in un chiaro fallimento.

Nel complesso, il settore dell’asset management si sta rapidamente professionalizzando, compresa l’adozione di processi di supporto più robusti per le iniziative di stampo collaborativo. Questo è senz’altro d’aiuto. Al contempo, il numero di investitori dediti ad attività di engagement è cresciuto enormemente, anche se non tutti hanno sviluppato capacità di engagement di alta qualità dall’oggi al domani. Questo di per sé può essere un problema.

Inoltre, non ci limitiamo a lavorare solo con i nostri colleghi; collaboriamo anche con le ONG per attingere alla loro profonda conoscenza ed esperienza nell’affrontare i problemi di sostenibilità. Ad esempio, di recente abbiamo annunciato una nuova partnership con il World Wide Fund for Nature Netherlands (WWF-NL). Questa organizzazione vanta conoscenze approfondite e un approccio basato sulla ricerca davvero fenomenali, che ci aiutano a sviluppare un programma di investimento incentrato sulla biodiversità. Questa collaborazione ci aiuterà tra l’altro a valutare l’impatto esercitato dalle aziende in cui investiamo sulla perdita di biodiversità a livello globale. La partnership con WWF-NL è importante perché la biodiversità è uno dei tre temi strategici della nostra attuale strategia di investimento sostenibile.

Collaborazione con il mondo accademico

Infine, per conferire una solida base scientifica a un approccio di investimento sostenibile ed espandere la proprie conoscenze in materia di sostenibilità, è essenziale collaborare con il mondo accademico. Ad esempio, di recente abbiamo istituito un Comitato consultivo sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) costituito da tre rinomati accademici – il Prof. Kees Koedijk della Utrecht University, Cary Krosinsky delle Università di Yale e Brown, e il Prof. Rob van Tulder dell’Erasmus University – che ci forniscono consulenza sul nostro SDG Framework e sulle strategie correlate.

La nostra collaborazione e il nostro contributo attivo all’Investment Leaders Group del Cambridge Institute for Sustainable Leadership (CISL) è un altro esempio eccellente di quanto queste partnership possano essere vantaggiose. La ricerca del CISL ha arricchito le nostre conoscenze sui rischi finanziari legati alla natura ed è tornata utile in aree che in precedenza erano state studiate solo in misura limitata. Ad esempio, abbiamo elaborato ulteriori approfondimenti sui cosiddetti punteggi di temperatura (“temperature scores”) e sui principali approcci alla biodiversità. Il settore degli investimenti ha bisogno della scienza per progredire e mettere a punto il proprio approccio. Lavorare con gli esponenti del mondo accademico ci aiuta a realizzare questa ambizione.

Dilemmi sì, ma di nuove dimensioni

Riepilogando, la collaborazione pone chiaramente alcuni dilemmi. Insieme si può ottenere di più ed esercitare una maggiore influenza. Ma non tutti progrediscono alla stessa velocità e ci possono essere problemi di “free rider”.

Tuttavia, il lavoro con le ONG e il mondo accademico ha introdotto nuove dimensioni che vanno al di là delle tradizionali collaborazioni con gli investitori. Queste partnership ci danno non solo un’abbondante iniezione di nuova energia, ma ci aiutano anche ad ampliare le nostre conoscenze in materia di sostenibilità. Nonostante le difficoltà che accompagnano naturalmente tutte le collaborazioni, sono convinta che il futuro dell’investimento sostenibile sarà collaborativo. Unitevi al club!

Questo è il terzo di una nuova serie di SI Dilemmas, che esplora alcune delle difficoltà riscontrate nell’implementazione dell’investimento sostenibile, anche quando affrontato con chiara motivazione ed entusiasmo. Anche se l’investimento sostenibile non è una scienza esatta, esso rimane al centro degli approcci di investimento e di azionariato attivo di Robeco.