I minerali (alcuni dei quali ignoravamo l’esistenza) sono inestricabilmente legati al progresso dell’umanità e della civilizzazione, e da loro dipende il nostro futuro green. Come mostra il grafico sottostante, diversi materiali sono essenziali per consentire tecnologie energetiche pulite come pannelli solari, turbine eoliche, veicoli elettrici ed illuminazione efficiente. A loro volta, queste tecnologie riducono le emissioni di gas serra, responsabili dei cambiamenti climatici.
Il passaggio ai veicoli elettrici avrà un forte impatto sulla futura domanda di metalli. Secondo le stime, per l’intera catena di fornitura dei veicoli elettrici e per raggiungere una quota di mercato del 30% (ovvero 30 milioni di vendite entro il 2030) serviranno ulteriori:1
Anche le cosiddette terre rare (REE) sono componenti essenziali di turbine eoliche e veicoli elettrici, che sfruttano i magneti permanenti per convertire l’energia e far funzionare generatori e motori leggeri con potenza elevata. Una delle terre rare impiegate in questi processi è il neodimio-ferro-boro.
La quantità totale di terre rare da utilizzare dipende dall'applicazione e dal produttore: potrebbero servirne diverse tonnellate per una turbina eolica, mentre per un veicolo elettrico potrebbe bastarne un chilo. E il loro uso è in forte aumento, come evidenzia uno studio secondo il quale, in uno scenario di status quo, la domanda di disprosio e neodimio potrebbe crescere rispettivamente del 700% e del 2.600% nei prossimi 25 anni.2
Questi sviluppi hanno aumentato il prezzo di molte terre rare, rendendone più appetibile l’estrazione dai fondali marini. Alcuni fondali ospitano infatti le più grandi riserve mondiali di cobalto, nichel e altri minerali preziosi. Le tanto attese normative per il settore – ovvero un codice delle attività estrattive – dovrebbero essere finalizzate entro fine anno, avviando un processo che consentirà agli interessati di richiedere licenze trentennali esclusive per l’estrazione da specifiche aree dei fondali internazionali.
Ma gli scienziati e gli ambientalisti temono che, una volta create le normative, l’industria partirà con le estrazioni molto prima di avere a disposizione informazioni attendibili su come evitare seri danni all’ambiente. I pochi dati attualmente disponibili indicano infatti che le estrazioni in acque profonde avranno effetti devastanti e potenzialmente irreversibili sulle specie marine.3
Questo vìola chiaramente il Principio 15 della Dichiarazione di Rio su Ambiente e Sviluppo, che raccomanda di adottare un approccio preventivo laddove si ravvisino minacce di danno serio e irreversibile. L'assenza di certezza scientifica assoluta non deve servire da pretesto per differire l'adozione di misure adeguate ed effettive, anche in rapporto ai costi, volte a prevenire il degrado ambientale. Inoltre, il 14o degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (la vita sott’acqua) cita fra i traguardi la gestione sostenibile e la protezione dell’ecosistema marino e costiero.
Per alcuni minerali, l’industria estrattiva continua ad usare tecnologie di arricchimento (il processo con cui si separa il minerale utile dalla matrice rocciosa) essenzialmente identiche a quelle di oltre 50 anni fa, il che, alla luce delle nuove scoperte scientifiche, consente ampi margini di miglioramento.
Di fatto, il settore minerario ha fondato il proprio modello di business sull’aumento delle economie di scala, ma asset di dimensioni maggiori lasciano un’impronta ambientale più ampia e generano più rifiuti. Inoltre, la redditività dei nuovi giacimenti è sempre più limitata (perché sono meno pregiati o per altri motivi tecnici), con il rischio che il loro sfruttamento venga messo in discussione da turbolenze politiche, scontri sociali e/o barriere ambientali.
Per placare alcuni di questi timori, serve quindi innovare e lo sviluppo di nuove tecnologie di separazione è considerata una delle principali sfide del settore. Nuove tecniche possono infatti migliorare l’arricchimento dei minerali, riducendo al minimo l’uso di sostanze chimiche, acqua ed energia.
Secondo Deloitte4 , le aziende minerarie mostrano maggiore interesse per le tecnologie più all'avanguardia e stanno valutando nuovi metodi operativi, sepppur senza avere fretta di adottarli. Esempi di tecnologie nuove e promettenti, in grado di fare davvero la differenza, sono:
Seppur relativamente nuova, la genomica è già impiegata per biorisanare il suolo inquinato, migliorare il drenaggio delle miniere e proteggere la diversità biologica grazie al biomonitoraggio.
Per affrontare le sfide legate ai minerali essenziali, servirà un maggiore sforzo di recupero e riciclo, volto a limitare gli sprechi e a ridurre la domanda di nuovi materiali estrattivi. La catena di fornitura delle tecnologie per l’energia pulita dovrà anche ricercare opportunità sul versante ricerca e sviluppo, in modo da trovare alternative a metalli quali le terre rare.
Le aziende minerarie faticano a reindirizzare i propri piani strategici e a facilitare la transizione verso un’economia a bassa emissione di carbonio. Tutt’oggi preferiscono investire nelle infrastrutture degli asset minerari esistenti, piuttosto che soddisfare le esigenze dell'era post industriale.
E’ necessaria una stretta collaborazione lungo tutta la supply chain, dai fornitori ai consumatori finali, ed è importante che università, enti industriali e centri di ricerca uniscano le forze per favorire l’ innovazione del settore minerario.
Il settore finanziario può assumere un ruolo chiave in questo processo. Alcune delle principali società estrattive, disposte ad abbandonare i combustibili fossili e a rendere più sostenibili le proprie attività, potrebbero riuscire a ridurre il costo del capitale, correndo meno rischi di esclusione da parte degli investitori. Secondo Robeco, le aziende minerarie potranno essere parte integrante della soluzione solo se sapranno gestire al meglio le sfide legate alla sostenibilità che sono chiamate ad affrontare.
1 Fonte: https://www.glencore.com/dam/jcr:ca562b57-b667-4321-93ad-dbb0953a165f/ev-a-disruptive-force-underpinning-our-commodities.pdf
2 Fonte: https://www.energy.gov/sites/prod/files/2015/12/f27/QTR2015-6F-Critical-Materials.pdf
3https://www.nature.com/articles/d41586-019-02242-y
4https://www2.deloitte.com/global/en/pages/energy-and-resources/articles/innovation-in-mining-series.html#america
Confermo di essere un cliente professionale
Le informazioni e le opinioni contenute in questa sezione del Sito cui sta accedendo sono destinate esclusivamente a Clienti Professionali come definiti dal Regolamento Consob n. 16190 del 29 ottobre 2007 (articolo 26 e Allegato 3) e dalla Direttiva CE n. 2004/39 (Allegato II), e sono concepite ad uso esclusivo di tali categorie di soggetti. Ne è vietata la divulgazione, anche solo parziale.
Al fine di accedere a tale sezione riservata, si prega di confermare di essere un Cliente Professionale, declinando Robeco qualsivoglia responsabilità in caso di accesso effettuato da una persona che non sia un cliente professionale.
In ogni caso, le informazioni e le opinioni ivi contenute non costituiscono un'offerta o una sollecitazione all'investimento e non costituiscono una raccomandazione o consiglio, anche di carattere fiscale, o un'offerta, finalizzate all'investimento, e non devono in alcun caso essere interpretate come tali.
Prima di ogni investimento, per una descrizione dettagliata delle caratteristiche, dei rischi e degli oneri connessi, si raccomanda di esaminare il Prospetto, i KIIDs delle classi autorizzate per la commercializzazione in Italia, la relazione annuale o semestrale e lo Statuto, disponibili sul presente Sito o presso i collocatori.
L’investimento in prodotti finanziari è soggetto a fluttuazioni, con conseguente variazione al rialzo o al ribasso dei prezzi, ed è possibile che non si riesca a recuperare l'importo originariamente investito.