Continua il dominio scandinavo nella classifica semestrale delle credenziali ambientali, sociali e di governance (ESG) di 65 paesi. La Svezia ha superato di poco le vicine Norvegia, Danimarca e Finlandia, con la Svizzera che ha rotto l’egemonia nordica piazzandosi al secondo posto.
I progressi migliori sono stati registrati dal Portogallo, che sta ristrutturando la propria economia mentre emerge lentamente dalla recessione, e dall’Indonesia, che ha compiuto notevoli passi avanti sul fronte dei diritti umani. Il Venezuela, per contro, è andato “di male in peggio” a fronte del braccio di ferro tra le opposte fazioni che si contendono la presidenza, mentre la situazione economica continua a precipitare. In fondo alla classifica si trovano Pakistan, Nigeria e India.
Il rischio ambientale domina le apprensioni globali nella battaglia contro il cambiamento climatico, mentre la democrazia è minacciata dalla diffusione dell’autoritarismo e del populismo, afferma l’autore del report Max Schieler.
“I Paesi nordici e la Svizzera hanno mantenuto le loro posizioni di leadership, poiché hanno preservato al meglio le loro istituzioni democratiche e la qualità della governance”, sostiene Schieler.
“Con un considerevole numero di paesi sviluppati ed emergenti che risentono di una crescente polarizzazione politica, movimenti populisti e governi sempre più autoritari, la buona governance è sotto pressione.”
“Si tratta di uno sviluppo preoccupante in una fase in cui le sfide importanti come il cambiamento climatico, l’aumento delle disuguaglianze e le tensioni geopolitiche latenti richiedono una risposta politica coerente, coordinata e decisiva.”
In altre parti del mondo, il Sudafrica rimane affetto da una cattiva amministrazione dopo anni di corruzione sotto l’ex presidente Jacob Zuma. Secondo il report, servono urgenti riforme dopo le elezioni di maggio, che hanno creato enorme difficoltà sul fronte ESG per il nuovo presidente Cyril Ramaphosa.
In Turchia si registrano “segnali incoraggianti nonostante una stretta autoritaria”, dopo che le elezioni amministrative hanno allentato la presa del presidente Recep Erdogan sul potere. Brasile e Qatar hanno perso terreno sulle questioni ambientali, mentre l’Argentina rimane stabile.
Questa relazione semestrale raccoglie ed analizza, attraverso un sistema strutturato ed esaustivo i dati ESG relativi a 22 paesi sviluppati e 43 paesi emergenti per calcolare un punteggio nazionale complessivo. Il suo obiettivo, in particolare, è di individuare elementi che non si riflettono nel rating del debito sovrano.
La classifica così ottenuta offre informazioni sui rischi e sulle opportunità d’investimento associati a ciascun paese e fornisce agli investitori una migliore cornice di riferimento per effettuare confronti internazionali e interregionali da una prospettiva di rischio e rendimento.
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