Che cosa è accaduto?
Secondo il Weizmann Institute of Sciences in Israele, la massa combinata di tutto ciò che è stato costruito dagli esseri umani, includendo edifici, ponti, oggetti meccanici e strade, ha raggiunto i 100 miliardi di tonnellate (un teraton) nel 2020,
Ciò significa che tale peso è ora superiore al peso stimato di tutti i fenomeni naturali, dagli alberi e dalle piante alla vita animale, noto come biomassa. Il punto di svolta è stato raggiunto in quanto la quantità di cose fabbricate o costruite è costantemente aumentata, mentre la quantità di esseri viventi è diminuita a causa della deforestazione e dell'estinzione di specie a causa della perdita del proprio habitat.
La ricerca mostra che la massa di oggetti creati dall'uomo è raddoppiata ogni 20 anni, in parte guidata dalla trasformazione della Cina in superpotenza economica, con città e reti stradali che competono a quelle del mondo occidentale. Lo sviluppo a livello globale ha subito un'accelerazione esponenziale dal 1950 a causa della diffusa disponibilità di plastica, cemento e acciaio a basso costo.
Perché è importante?
Il rapporto tra prodotto dall'uomo rispetto al prodotto naturale peggiorerà perché gli esseri umani ora producono circa 30 miliardi di tonnellate di nuovi oggetti ogni anno, o 4 tonnellate per ogni persona sulla Terra, come mostra la ricerca. Ciò significa che gli esseri umani ora generano ogni settimana il proprio peso corporeo in cose. Di questo passo, la massa della produzione umana sarà triplicata a 3 teratonnellate entro il 2040.
Ciò ha importanti implicazioni per il riscaldamento globale, poiché la quantità di processi di produzione che emettono carbonio e l'uso dei rispettivi prodotti finali è in aumento, mentre i mezzi naturali per assorbire questa CO2 extra attraverso i serbatoi naturali di carbonio come le foreste stanno diminuendo.
Gran parte di ciò che viene prodotto finisce nelle discariche secondo il modello economico “produzione-consumo-scarto” di estrazione delle materie prime, che vengono trasformate in prodotti finiti e quindi buttando via ciò che non è più necessario. L'alternativa a questo modello lineare è l'economia circolare, che pone maggiore enfasi sul riutilizzo dei materiali esistenti in una serie di cicli, mettendo così la Terra a dieta, in un certo senso.
Quali implicazioni per gli investitori?
"La tendenza umana a plasmare il mondo naturale sta creando una marea di oggetti artificiali che contrastano sempre più le regole di rigenerazione del pianeta”, afferma Holger Frey, Portfolio Manager del fondo RobecoSAM Circular Economy Equities.
“Di conseguenza, oggi il mondo sta letteralmente annegando nei rifiuti e gli effetti dannosi, ambientali ed economici, stanno emergendo rapidamente in tutto il mondo”.
“Ciò solleva la necessità di soluzioni aziendali trasformative e circolari che ripristinino un equilibrio sostenibile tra produzione, consumo e smaltimento dei beni usati. Per le aziende intraprendenti questo apre mercati completamente nuovi e opportunità di investimento”.